mercoledì 16 giugno 2010

THE PLIGTH - Winds Of Osiris

Visible Noise Records - 2009

Hardcore Punk (condito di hard rock)
Da 1 a 10: Ottimo esordio (7)
Articolo di: Martina d'Errico



I Plight, giovane band inglese, approdano al porto del primo full lenght dopo la pubblicazione di alcuni ep. Nonostante l'età dimostrano di saperci fare e anche molto, proponendo un sound che si rifa al punk hardcore di un paio di decenni fa, ma arricchendolo di una parte strumentale più massiccia e priviliegiata dalle nuove tecniche di registrazione inventate in questi anni, che aggiunguno un retrogusto hard rock al punk di base. I quattro, che sono già stati abbondantemente in tour (UK ed Europa) con gruppi come Gallows e Converge, hanno ricevuto grande supporto dal famosissimo settimanale inglese Kerrang!, supporto del resto pienamente meritato. Hanno infatti un'ottima capacità compositiva, con la quale hanno scritto canzoni veramente bellissime come "Into the Night", "Sick of Dreaming" e "Counting Teeth".
L'album consiste di 12 canzoni, e la seconda parte ha in realtà un leggero calo qualitativo, fatta eccezione per la titletrack, da includere senza meno tra i migliori brani del disco.
Il verdetto è quindi più che positivo, un buonissimo disco perfetto per iniettarsi un po' di carica!


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martedì 1 giugno 2010

GLYDER - Yesterday, Today And Tomorrow



SPV - 2010

Genere Hard Rock
Da 1 a 10: 7,5/10
Articolo di: Maurizio Mazzarella

Dischi come questo dei Glyder, ti donano una forte scarica di adrenalina e ti trasmettono entusiasmo, dandoti a sua volta la possobilità di vivere la vita col sorriso sulle labbra. Provenienti dall'Irlanda, i Glyder si ispirano ad una sorta di hard rock anni settanta in stile Thin Lizzy, senza mai tralasciare band mitiche come i Led Zeppelin, ad esempio, aggiungendo al proprio stile anche qualcosa di più moderno ed attuale.


Nella musica dei Glyder infatti, è facile anche trovare delle tracce degli U2 (e non potrebbe essere altrimenti vista la propria nazionalità), come anche dei The Cult. Ne viene fuori un disco grintoso, carismatico, ma anche molto melodico, dai tratti a volte commerciali, ma sempre affascianti e seducenti in più frangenti. Il disco è composto molto bene, contiene dei pezzi molto intensi ed ispirati, ma allo stesso tempo, anche graffianti ed incisivi, nel classico segno del rock più puro. A prescindere dalla qualità egregia dei singoli componimenti, ci troviamo di fronte anche ad una band con pregevoli doti tecniche. Si, perché anche se nel complesso non ci sono partiture dall'esecuzione difficile, è facile intuire lo spessore artistico dei musicisti coinvolti anche dai semplici tocchi e dalla minima sfumatura. I brani sono versatili e variopinti, hanno un buon impatto e sono di semplice assimilazione. La band strizza l'occhio anche a sonorità più commerciali, è vero, ma ha una propria personalità ed una precisa identità, nel senso che suona quello che vuole con grande piacere, senza vendersi a mode oppure a cose simili, come nel caso di altri gruppi più noti. Buona anche la produzione, appropriata per quella che è la proposta complessiva dei Glyder. Buon disco.

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