mercoledì 16 settembre 2009

RUINS - Cauldron


Debemur Morti - 2009
Black Metal (non-true)

In ambito black metal dici Tasmania e subito pensi a Striborg, oscuro signore delle foreste di cui tanto abbiamo parlato su Negatron ed invece a sorpresa scopro che anche i Ruins, formazione originaria di Hobart la cui line-up è composta da Alex Pope (voce, chitarre e basso) e David Haley (batteria), sono originari della sperduta isola oceanica. Le cose in comune finiscono qui però perchè "Cauldron", secondo album dei ragazzi uscito originariamente in patria sul finire del 2008 e giunto in Europa solo a 2009 iniziato per mano della Debemur Morti, non ha nulla a che fare col suono grezzo e lacerante di Sin Nanna.

Nell'arco dei sette brani ci troviamo di fronte ad un black metal dai toni oscuri, malinconico e sofferente, il cui riffing è piuttosto elaborato e lontano dalla semplicità tipica del genere, cosa che si può dire anche del cantato stesso che sa muoversi su tonalità differenti a seconda dei contesti e delle situazioni mostrando un buon dinamismo, insito nell'intero disco, un plauso particolare quindi va fatto ad Alex. Nessun brano spicca sugli altri, tutti scorrono in maniera tranquilla grazie ai vari cambi di ritmo presenti senza però grossi scossoni e questa è una specie di arma a doppio taglio: da una parte è sinonimo di un songwriting bilanciato ma dall'altra denota l'incapacità di saper colpire l'attenzione dell'ascoltatore in maniera indelebile.
Alla resa dei conti "Cauldron" è un discreto album che ha il merito essenzialmente di non rifarsi a nessun particolare filone e di andare per la propria strada pur senza stupire. Nel frattempo è già uscito il seguito "Front The Final Foes ", occasione per verificare gli eventuali miglioramenti compiuti dai Ruins.

Da 1 a 10: Discreto (6)
Simone "M1" Landi

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