lunedì 31 maggio 2010

SLASH – Slash

Roadrunner - 2010
Rock'n'roll (con l'alzheimer)
Da 1 a 10: Bleah! (4)
Articolo di: Michele Marinel

Anche se in ritardo non era possibile prescindere dal recensire questa uscita del "fu" chitarrista dei Guns'N'Roses, probabilmente le ultime vere star della storia del rock. E' certo imprescindibile parlare del primo album solista di Slash quanto è imprescindibile essere onesti e dire le cose come stanno, come nessuno pare avere il coraggio di dire: questo disco è un'emerita cagata!

Tredici pezzi di rock'n'roll senza più grinta né verve, che per suscitare qualche interesse devono costellarsi di ospiti illustri, ma né l'ormai mummifico Ozzy, o i bad "boys" Iggy e Lemmy (se mi chiedete i cognomi vi sputo!) possono salvare un disco in cui, sostanzialmente, mancano le canzoni, anche se i succitati singer si aggiudicano probabilmente gli unici tre pezzi degni di nota del disco.
Una serie di riff rock blues, con qualche incursione nel folk-country americano e una divagazione pseudo metal che è meglio dimenticare, ci consegnano uno Slash ormai spompato, che brilla ormai solo negli assoli, sempre gustosi.
C'è da dire che il Nostro non è mai stato, per davvero, un grande guitar hero, la sua forza è stata, agli esordi, la capacità di scrivere pezzi trascinanti, che hanno segnato la storia del rock, una forza però che probabilmente era data da una speciale alchimia con l'amico-nemico Axl Rose. Alchimia che si è spezzata all'epoca e che, divisi, Rose e Pistole non hanno saputo ricreare, tant'è che negli ultimi 17 anni ci siamo sorbiti la medicorità di Slashes Snakepit prima e Velvet Revolver poi, mediocrità culminata quest'anno con questo disco solista di Slash da una parte e l'attesissimo, quanto pessimo, "Chinese Democracy" dall'altro.
Delusione totale.


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