lunedì 29 marzo 2010

DARK END – Assassine


Crash & Burn - 2010
Symphonic Black Metal
Da 1 a 10: Notevole (7)
Articolo di: Michele Marinel


Notevole secondo album per questo ensamble black metal tutto italiano. Partendo dalla confezione, con un artwork davvero suggestivo, passando per un concept non scontato (nonostante all'apparenza possa sembrare il contrario) per finire con il contenuto e la sostanza di un disco che pur non essendo rivoluzionario, da respiro ad un genere da parecchio tempo in decadenza.

Fin dal titolo il tema del disco è chiaro: si parla di donne che uccidono, di assassine, appunto. Un concept che snocciola le sanguinarie avventure di differenti donne che hanno segnato la storia del crimine. Si spazia dall'Italia agli Stati Uniti passando per la Francia e per la Nuova Zelanda. Sorprendentemente la contessa Bathory manca all'appello, forse per non cadere nel banale, anche se un capitolo sulla prima serial killer della storia avrebbe calzato a pennello.
Musicalmente l'album è un riassunto di parecchio black metal sinfonico tra la fine degli anni '90 e l'inizio del decennio successivo. Il suono è pulito, l'esecuzione precisa, i brani piuttosto articolati. Sicuramente la band fa riferimento ai grandi nomi del genere. Certe orchestrazioni magniloquenti riecheggiano i Dimmu Borgir degli ultimi album, i passaggi più feroci ricordano invece i Satyricon di Nemesis Divina, la componente teatrale e certe bordate in cui al black si mescolano heavy e thrash invece occhieggiano i Cradle Of Filth del periodo di mezzo. Echi, sia ben chiaro, non plagi, perchè la band si muove comunque su coordinate sue proprie, anche se debitrici nei confronti della tradizione del genere.
Certo non un album che sconvolge una scena ma, come si diceva in apertura, un disco che si fa apprezzare, che fluisce in maniera disinvolta nonostante la lunghezza e la complessità dei brani, e che dimostra che si può dire ancora qualcosa di interessante in una scena come quella del black sinfonico. Non da poco.

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