mercoledì 6 gennaio 2010

CANIS DIRUS - A Somber Wind From A Distant Shore



Moribund Records - 2009
Black Metal (oltre le limitazioni del depressive)
Da 1 a 10: Non "esplode" mai del tutto ma offre spunti di sicuro interesse (7)
Articolo di: Simone "M1" Landi

Wikipedia ci informa che il "Canis dirus", letteralmente "cane terrificante", è stato un mammifero carnivoro vissuto durante il Pleistocene fra i 200.000 ed i 10.000 anni fa e somigliante nelle fattezze ad un lupo. Questo è però anche il nome scelto da un duo americano originario di Plymouth (Minnesota) per la propria band e "A Somber Wind From A Distant Shore" è la prima testimonianza musicale da loro rilasciata.

Black metal piuttosto ortodosso e "zanzaroso" dalle atmosfere depressive sulla scia di Beatrik o Forgotten Tomb si fonde a passaggi melodici, stacchi con voce pulita e arpeggi che strizzano l'occhio ad un approccio più moderno alla materia, proposto per esempio dai britannici Fen ma senza sfociare nel post rock. Il mood dominante è ricco di odio e sofferenza ed enfatizzato dallo scream strozzato di RH che alla lontana può ricordare quello di Nattramn, mente del progetto Silencer. Qua e là spuntano inserti spiazzanti come il momento quasi liturgico con annesso uso di organo e voce pulita di "Garden Of Death" o il passaggio dai tratti progressivi di "Joyless And The Self Fulfilling Prophecy". Ad eccezione di intro ed outro i brani si snodano su durate importanti, dieci minuti di media, e tempi mai veloci pur se l'incipit furioso e caotico di "In The Season Of The Shadows" è parecchio lanciato.
Nel complesso le canzoni sono piuttosto buone ma non riescono ancora a catturare del tutto, ad imprigionare l'ascoltatore nelle proprie spirali senza speranza di fuga, ma considerando che abbiamo a che fare con un debutto ci sono tutti gli elementi per un futuro lavoro di spessore. La Moribund Records potrebbe aver pescato l'ennesimo gruppo interessante, da affiancare a Krohm e Merrimack.

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