domenica 31 gennaio 2010

PSYCHOFAGIST – Il Secondo Tragico


Subordinate - 2009
Free-NonJazz-UltraViolence
Da 1 a 10: Com'è inumano lei... (8)
Articolo di: Michele Marinel

Titolo che cita una piccola perla del cinema comico e satirico del nostro Bel Paese, e fantozziano questo disco lo è per davvero, sebbene non nell'accezione di uso comune. Non si tratta infatti di tasso di sfiga qui, ma di quel sapore agrodolce delle risate amare che fanno ancora fare quelle commedie, capaci di ammantare di crasse risate una visione cinica del grottesco stile di vita medioborghese.

Un mood che gli Psychofagist esprimono attraverso un approccio però tutt'altro che ilare, sbattendo invece in faccia all'ascoltatore un assalto di grind progredito, un assalto sonoro folle e ultravolento che si mescola a sbilenche dinamiche jazz rese anche attraverso i disturbanti fraseggi di sassofono ad opera di Luca T Mai, già negli Zu.
10 tracce che non ti mollano ma che allo stesso tempo cercano di respingerti, che ti affascinano proprio grazie al loro essere così fottutamente ostiche. Ed è ancora il cinema italiano degli anni che furono che mi torna in mente ascoltando questo disco che ti fa sentire l'odore d'asfalto e i colori sbiaditi di una Roma violenta e di una Milano calibro 9, ma senza i lustrini delle due capitali immorali d'Italia. Novara odia, a quanto pare, e la band piemontese lo dimostra ad ogni secondo di questo disco, capace di essere aggressivo e straniante, a tratti strafottente, in bilico tra la pura voglia di farti del male e quella di farti girare la testa con continui cambi stilistici.
L'unico difetto che presenta questo lavoro è forse proprio il suo punto di forza: è difficile. Da ascoltare con un minimo di predisposizione, altrimenti si rischia di non sopportarlo.

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