Cruz Del Sur - 2009
Black Metal (tra il dolore e la perdizione)
Da 1 a 10: Una carica di odio e violenza devastante (8)
Articolo di: Simone "M1" Landi
Gli Handful Of Hate sono tornati per restare. Fatta piazza pulita della vecchia line-up, ormai non più coesa a dovere, Nicola Bianchi ha reclutato nuovi elementi e sfornato l'ennesimo disco senza compromessi nel segno della violenza e della depravazione black metal.
Stilisticamente il gruppo si muove sulle sonorità già espresse in passato con "Vicecrown" e "Gruesome Splendour", sulla scia tipica svedese rinforzata da una certa "quadratura" death e da una maturità compositiva che permette agli HOH di scaricarci addosso la furia di nove brani estremamente coesi ed omogenei ma mai ripetitivi o scontati.
La title-track è emblematica riguardo allo splendido stato di forma del combo toscano, si muove dinamica senza perdere un briciolo di veemenza e brutalità mentre a metà tracklist "The March Of Hate" ci mostra ancora una volta la capacità dei nostri di ricreare atmosfere malefiche e perverse che portano dritto dritto alla dannazione senza dover per forza spingere sull'acceleratore, dando anche modo all'ascoltatore di riprendere fiato prima di gettarsi a capofitto nel devastante trittico finale aperto da "Between Pain And Perdition" e chiuso da "Extremism Made Fire - Cholera". La perdita di un batterista come Gionata Potenti sarebbe potuta essere devastante ed invece Andrea Bianchi svolge un buon lavoro, a tratti davvero terremotante come in "I Gave You Scars".
In conclusione, abbiamo fra le mani un prodotto "conservatore" ma estremamente coerente, sincero e cattivo insomma le caratteristiche che dovrebbe sempre avere un buon album black metal. Non serve aggiungere che per i fan della band sarà un acquisto da compiere ad occhi chiusi. Questo è quanto: prendere o lasciare!
lunedì 14 dicembre 2009
HANDFUL OF HATE - You Will Bleed
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