mercoledì 30 dicembre 2009

HIGHLORD – The Death Of The Artists


Scarlet - 2009
Power to the people...
Da 1 a 10: power col cervello (7)
Articolo di: Michele Marinel

"You must die to be reborn" cantavano i Manowar nei loro guerreschi perizomi di pelliccia. E in effetti a volte serve che qualche genere musicale defunga per poter rinascere e proporre qualcosa di interessante. E' successo al power metal, che se non proprio defunto era per lo meno moribondo all'inizio del millennio. I grandi nomi sfornavano album uno peggio dell'altro, l'attenzione del pubblico si spostava verso altri generi e la ridda di piccole e medie band che soffocava il genere fasciata in abiti alquanto equivoci venne ricacciata nell'oscurità dall'indifferenza generale. Come accade in questi frangenti chi resiste, a volte, lo fa perchè ha ancora qualcosa da dire, ed è il caso degli Highlord.

Giunta al sesto album la band torinese mette in fila 9 pezzi di power heavy metal piuttosto tradizionale, ma capace anche di reinventarsi guardando alle proprie radici. E' così che accanto a pezzi fin troppo canonici, con batteria sparata e chitarre a motosega, si possono apprezzare brani costruiti con ingegno e ispirazioni, con riff articolati e ottime dinamiche che rimandano all'heavy metal più classico o, nei momenti più melodici, all'hard rock vecchia maniera.
C'è da dire che i brani più strettamente power suonano di già sentito lontano un miglio e, sostanzialmente, rappresentano il punto debole del disco. Nei pezzi più ragionati e meno scontati i nostri riescono a sfoderare un appeal melodico non indifferente, pur riuscendo ad essere energici e convincenti, a tratti anche graffianti.
Insomma un disco di power metal che, pur muovendosi all'interno delle coordinate di un genere in cui si è detto tutto o quasi, riesce a proporre qualcosa di personale ed apprezzabilissimo.

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