lunedì 23 novembre 2009

SVARTBY - Riv, Hugg Och Bit



Phono Records - 2009
Symphonic/Folk Metal (fra streghe e folletti)
Da 1 a 10: Passo indietro, spento (5)
Articolo di: Simone "M1" Landi

Dopo un disco d'esordio simpatico e divertente ("Kom I Min Kittel") mi aspettavo decisamente di più dagli Svartby e dal loro symphonic/folk metal in chiave fantasy. Abbiamo ancora per le mani corse sfrenate guidate dalla batteria di Fenrir, imprescindibili tastiere giocose e ritmi danzerecci ma il complesso non colpisce come la prima volta ed anzi annoia dopo non molto.


La ricetta compositiva infatti raramente si fa degna di nota ("Solens Ljus"), talvolta addirittura caotica ("Trollkarlar Av Dvärgfolk") e non è sufficiente "mostrare i denti" pestando duro con un riffing più tosto ("Kvävande Gruvor") o con un growl profondo per colpire il bersaglio. I quattordici pezzi scorrono così uno dopo l'altro senza lasciare il segno cavalcando melodie già note o semplici atmosfere folcloristiche.
Se nel caso di una prima prova in studio si è sempre più indulgenti per quanto riguarda errori e sbavature, questa volta è impossibile soprassedere sulla considerazione che "Riv, Hugg Och Bit" segni un arresto deciso del cammino degli Svartby, il cui rischio maggiore è quello di rimanere impantanati fra la miriade di uscite del mercato di un filone ormai "sverginato".

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