martedì 27 ottobre 2009

MARZIO BERTOTTI - Il Furore Della Vita Insolente

Vacation House - 2009
Folk-Rock (acustico)
Da 1 a 10: libro parlato (4)

Articolo di: cece

Per chi non ne avesse mai sentito parlare, Marzio Bertotti, meglio conosciuto come “Mungo” era, o lasciamo pure che sia ancora, un icona dell’hardcore made in Italy. Erano i lontani anni ’80 quando i Declino insegnavano cosa fosse allora l’hardcore alla scena underground di Torino. Oggi, ben vent’anni dopo, il chitarrista di questa storica band, in collaborazione con la Vacation House (da sempre attenta a questi tipi di progetto) incide e pubblica il suo disco da solista dal titolo “Il Furore Della Vita Insolente” accantonando l’hc ed il punk per entrare in una dimensione diametralmente opposta in fatto di suoni e musica.

Ora, se io stessi recensendo questo disco per una casa editoriale, come se si trattasse di una poesia scritta e non un album musicale, probabilmente darei spazio ad elogi e critiche positive nei confronti del suo autore e del conseguente risultato, purtroppo di poesia non ne intendo e l’importanza che posso dare ai testi, anche se mi sbilanciassi il più possibile, sarebbe comunque marginale in quanto non unico elemento sotto esame.
Per capirci “Il Furore Della Vita Insolente” è di fatto una lunga poesia, divisa in undici canzoni (strofe?), a volte cantata, spesso sussurrata e lievemente accompagnata da chitarre rigorosamente acustiche e da un background stile ambient, un po’ come in quelle vecchie fiabe su audiocassetta, rilassanti e comode ma mai all’altezza di una pagina scritta.Personalmente non ho apprezzato il “Mungo” poeta-HC o forse non sono riuscito ad entrare nel suo climax e cogliere il suo messaggio, mi sento in ogni caso di suggerirgli, pur essendo sempre a favore dell’innovazione e dell’originalità, di fare un passo, o meglio una corsetta in dietro e tornare a fare quello che sa far meglio…

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